È venerdì e da queste parti venerdì vuol dire 5 cose che, serie di post che nascono dall’iniziativa del blog Twins books lovers e che propone per ogni venerdì un post tematico, deciso tra tutti i partecipanti all’iniziativa, su 5 cose. Questa settimana si torna a parlare di libri. O meglio parliamo di personaggi, quelli che l’autore/autrice ha deciso di dotare di un nome per te assolutamente illeggibile e che saresti in grado di sbagliare in più modi rispetto a quelli normalmente possibili.
Scopriamo insieme quali sono i miei…
- Qualsiasi personaggio nominato in Atlante leggendario delle strade d’Islanda.
In questo libro che ho letto da poco si narrano seguendo la statale n°1 sessanta leggende riguardanti l’Islanda. Nonostante una piccola guida alla pronuncia dei caratteri che non sono presenti nel nostro alfabeto e gli accenti nelle parole credo di non aver preso un nome che fosse uno, neanche Jon perché ci sono due modi di leggerlo.
Penso proprio di aver impiegato più tempo a cercare di decifrare i nomi che a leggere il contenuto vero e proprio del libro. Il tutto perché mi impunto e non posso leggerlo così come viene.
Il libro è edito in Italia da Iperborea, al prezzo di 16 euro.
- I personaggi della Trilogia Imperial Radch di Ann Leckie a.k.a. Ancillary Justice, Ancillary Sword e Ancillary Mercy. Se Breq è un nome comprensibile, lo stesso non si può dire per i nomi degli altri personaggi che popolano la trilogia Space Opera della Leckie (ve ne ho parlato un sacco in passato nel blog, per esempio qua) e nonostante aiuti e indizi la pronuncia di Anaander Mianaai rimane nebulosa, quella di Seivarden Vendaai rimane aperta all’interpretazione e per il resto è tutto un grande boh perché mica abbiamo mai sentito qualcuno del Radch pronunciare nomi e cognomi.
Ancillary Justice e Ancillary Sword sono editi in Italia da Fanucci, il capitolo conclusivo della saga, Ancillary Mercy, invece è inedito e può essere letto in inglese (anche se non è affatto semplice a causa di scelte stilistiche ben precise da parte dell’autrice e dell’uso di un linguaggio non proprio del registro quotidiano).
- I personaggi de La Vegetariana di Han Kang. Questo è un caso molto semplice di non so il coreano e quindi non ho la minima idea di come si pronuncino i nomi. Per evitare troppi patemi non li ripeterò mai a voce alta e nella mia testa li leggo come se fossero italiani (il che conduce, con una probabilità superiore al 98%, a un efferato delitto di pronuncia). La Vegetariana ha fatto molto discutere in questo 2017 sia al momento della sua pubblicazione (in Italia a cura di Adelphi con traduzione dall’edizione inglese e non dall’originale coreano), sia qualche settimane fa con le accuse di poca fedeltà all’opera originale ad opera della traduttrice inglese. Oltretutto è una lettura molto polarizzante: o la si ama o la si odia. Io l’ho amata, ma come si possono amare quei quadri che uno si incanta a guardare ma non vorrebbe mai in casa sua perché in camera da letto gli procurerebbero incubi tutte le notti o, in sala da pranzo, gli farebbero andare costantemente di traverso i pasti.
- I personaggi (e i luoghi) di The Goblin Emperor di Katherine Addison. In questo fantasy molto bello e purtroppo non disponibile in lingua italiana in cui un ragazzo metà elfo metà goblin diventa inaspettatamente imperatore, i nomi illeggibili la fanno da padrone. Consonanti una dietro l’altra che ti fanno chiedere “come mai si leggerà questo nome?” e l’unico nome leggibile (quello dell’imperatore stesso ovvero Maia) non viene praticamente mai nominato, perché nessuno può rivolgersi in modo confidenziale all’imperatore di un enorme regno?
- I personaggi de Il Maestro e Margherita di Michail Afanasievic Bulgakov. Qui penserete che la difficoltà nasca dai nomi russi e invece, per me, non è così. Ho studiato un pochino di russo quindi leggere i nomi non è complesso. Resta comunque un libro in cui i personaggi hanno, chi per un motivo e chi per l’altro, dei nomi stranissimi.Un gatto che si chiama ippopotamo non si trova certo tutti i giorni. Siano nomi veri e propri o soprannomi da circolo letterario, Il Maestro e Margherita pullula di strani personaggi. Il fatto che poi sia il mio libro del cuore è secondario, almeno in questo caso.
Anche per questa volta abbiamo finito! A venerdì prossimo con il 5 cose che…
Oddio l’Atlante leggendario delle strade d’Islanda mi ispira da morire!
“Atlante leggendario delle strade d’Islanda” mi ispira tantissimo, ogni volta che vado in libreria lo rimiro ma ancora non mi sono decisa a prenderlo. “La vegetariana” e “Il maestro e margherita” sono anche loro due membri fissi della mia wishlist
L’atlante leggendario ha un grande fascino (io purtroppo avevo delle aspettative troppo alte a riguardo).
Tra il Maestro e Margherita e la Vegetariana consiglio assolutamente il libro di Bulgakov. Un po’ l’amore letterario della mia vita.
Il maestro e margherita.. prima o poi lo comincerò!
conosco solo Il Maestro e Margherita ma hai scelto dei libri particolari che mi incuriosiscono un sacco
Sono contenta di averti incuriosita. Purtroppo molti dei libri che mi piacciono non vengono pubblicati in italiano (o se vengono pubblicati hanno delle edizioni tremende) quindi mi sono arresa a leggere in inglese (così rinfresco sempre lo studio).
Caspita non conosco nessuno di questi libri, me li segno 😉
C’è poco da fare, anche io con tutto ciò che è nordico non mi entra in testa! Adoro, ma bypasso i nomi perché non li ricorderò mai 😀
Ciao! Non conosco nessuno di questi libri, forse perché la maggior parte sono inediti in Italia… ne ho già abbastanza in wishlist e in attesa di lettura di quelli che arrivano nella nostra penisola; meglio che mi trattenga! XD
Ciao!!! La Vegetariana e Il maestro e Margherita mi incuriosiscono molto entrambi, il primo lo dovrei recuperare mentre il secondo è già pronto in libreria da…secoli!
Continuo a rimandare la lettura di questo libro perché non trovo mai il momento giusto, spero di decidermi a conoscere finalmenteil buon Bulgakov!
Ciao, non li conosco purtroppo, però qualche titolo me lo segno 🙂
Mi mancano tutti questi libri!!
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