I sabati e le domeniche, più i primi delle seconde, dei miei mesi in Umbria erano dedicati a visitare le città vicine. La prima è stata Perugia. Non ho molto da dire tranne che ho mangiato malissimo, la stazione Trenitalia è lontanissima dal centro e si moriva di freddo. I palazzi erano splendidi, l’ambiente alquanto strano.

Una cosa che mi ha colpito, negativamente, sono state le scalinate. Perché così basse? Erano veramente scomode e stancanti. Però, se c’è una ragione storica dietro per tutto ciò mi scuso della mia lamentela da persona lamentosa XD

C’erano anche altre cose che non sono riuscita a fotografare come le parabole con la faccia di Gesù sopra ma non mi sono scappate delle strane sirene…

Il panorama però era bellissimo, si vedeva tuta la pianura attorno anche se nessuna traccia del mare ed io, da isolana, di questo un po’ ci soffro. Posso dire che è stata la cosa più “brutta” per me non avere il mare a portata di mano per ben due mesi. Sebbene io non sia una fan sfegatata delle giornate in spiaggia il mare mi appartiene ed io appartengo un po’ a lui.

E vi lascio così con versi di Dante impressi sulla pietra perché non ho fatto nessuna foto ai tanti Terni merda che si trovavano in giro per la città.

sì, c’è una ragione storica per le scale, e cioè che erano destinate alle persone a cavallo 🙂 le scale mobili ci sono eccome, all’interno della Rocca Paolina, e collegano bene la stazione degli autobus al centro. E’ molto particolare Perugia, lo ammetto, ma io l’ho trovata a suo modo stupenda. Mi dispiace che tu abbia mangiato male perché è molto comune invece riuscire a mangiare quanto meno decentemente 😛
Ehhh ci avrei dovuto pensare, sul momento ho pensato che per gli esseri umani fossero veramente scomode. Per le scale mobili si trovavano vicino alla stazione dei treni servita da Umbria Mobilità ed io invece sono arrivata e partita da quella di Trenitalia. Per il cibo sono stata proprio sfortunata, ma guardando le recensioni su tripadvisor ho visto che non sono stata l’unica scontenta (e chi lo sarebbe a mangiare sui piatti di plastica)